Il Comitato Cittadino Mondolfese lancia l’allarme sui “conti in rosso della Giunta Barbieri”
Il Comitato Cittadino Mondolfese lancia l’allarme sui “conti in rosso della Giunta Barbieri”
“Preoccupanti i dati emersi dall’esame dei tre bilanci consuntivi disponibili”
MONDOLFO – Dal Comitato Cittadino Mondolfese riceviamo:
“Curiose molte affermazioni fatte nel Consiglio comunale del 28 dicembre, all’ordine del giorno, tra i più importanti, il PEF TARI 2020, il bilancio di previsione per il 2021 e relativi emendamenti al bilancio. Curiose perché le spese correnti previste per il 2021 sono, a quanto è dato sapere, “incomprimibili”.
Cioè per la maggioranza comunale non si possono ridurre ulteriormente.
L’ipotesi conclusiva qual è: siamo ridotti all’osso?
Come è possibile?
Per cercare di capire qualcosa di più occorrerebbe esaminare il bilancio consuntivo per il 2020, ma ancora non è stato approntato, speriamo che lo facciano al più presto.
L’unico mezzo per tentare di raccapezzarci sono i bilanci consuntivi degli anni precedenti, quelli approvati dalla giunta Barbieri (2019, 2018 e 2017).
Proviamoci.
Per l’anno 2017 l’avanzo di amministrazione (la differenza tra le entrate e le uscite) è stato certificato in € 5.074.004, con un saldo disponibile (la differenza tra l’avanzo ed i fondi accantonati e vincolati per legge) di € 1.958.211.
Per il 2018 abbiamo un avanzo di € 4.513.649 ed un saldo disponibile di € 1.322.345, ci può stare perché diminuendo l’avanzo diminuisce anche il saldo disponibile.
Per il 2019 però, si cominciano a notare dei dati preoccupanti, l’avanzo di amministrazione aumenta rispetto al 2018 ed è pari ad € 4.738.962 ma il saldo disponibile diminuisce ancora in modo drastico: € 364.138.
Cosa significa in parole povere?
Che i soldi per i possibili investimenti (esclusi, quindi, quelli finanziati dallo Stato o dalla Regione che sono vincolati) diminuiscono fino a sparire.
Usiamo un secondo indicatore: l’ammontare dei fondi accantonati per legge, fondi indisponibili alimentati dai contribuenti con le imposte e tasse.
Nel 2017 il Fondo crediti di dubbia esigibilità (come dice la parola copre i crediti vantati dal comune ma non riscossi, derivanti da imposte, tasse e sanzioni varie non pagate) è di € 1.264.722, per il 2018 è certificato in € 1.846.454, per il 2019 in € 2.925.273.
Dopo soli due anni si è più che raddoppiato.
Così come il Fondo contenziosi (che copre le possibili uscite per le soccombenze legali) é passato dagli € 171.318 del 2017, ad € 271.318 per il 2018 ed ad € 331.318 per il 2019.
Il terzo indicatore è ancora più preoccupante:
la parte vincolata dell’avanzo di amministrazione (derivante da vincoli di legge, da trasferimenti, da contrazione di mutui ed altro) si mantiene nel triennio preso in esame abbastanza costante: € 1.198.915 per il 2017; € 1.065.130 per il 2018; € 1.091.753 per il 2019.
Ma è la parte destinata agli investimenti, sempre dell’avanzo di amministrazione, che sparisce: € 475.935 per il 2017; € 0,00 per il 2018; € 0,00 per il 2019.
Cioè le tasse ed imposte comunali non servono più a programmare investimenti pubblici con soldi propri di bilancio ma a mantenere l’intera macchina pubblica comunale così come è.
È un peggioramento dei conti abbastanza sensibile nell’arco di un solo triennio. È evidente.
Senza contare ciò che è accaduto nella contabilità comunale nell’anno “orribile” del 2020.
Non riescono a riscuotere i crediti che accertano e nel contempo aumenta il contenzioso.
Politicamente inconsistenti, gli amministratori non fanno paura a nessuno, tanto meno ai loro debitori.
Col risultato finale che chi paga sempre onestamente quanto dovuto al Comune si deve sobbarcare anche il peso, sempre più gravoso, di chi per vari motivi non paga.
È questa una profonda ingiustizia!
E la giunta Barbieri non sa come porvi rimedio.
Attendiamo per il giudizio definitivo il bilancio consuntivo per il 2020, il quale se conferma il trend illustrato, seppur con gli aiuti decisi dal governo centrale, non può che far scattare l’allarme rosso”.