“L’arte della gioia”, un nuovo libro del marottese Enrico Vergoni
“L’arte della gioia”, un nuovo libro del marottese Enrico Vergoni
MAROTTA – Il 14 maggio 2011 esce il primo libro di Enrico Vergoni “Tango e Cenere”, nel 2015 “Lettera a una Figlia” che viene distribuito in 30 paese tra cui il Giappone vincendo numerosi premi. Ora Vergoni ha dato alle stampe “L’Arte della Gioia” (Bertoni editore) presente in tutte le librerie ed online.
“La poesia – spiega l’autore – è gioia ed entusiasmo, trasmette valori senza i quali qualsiasi società perde la propria bussola non riuscendo più a codificare i codici di un tempo così complesso. Ho scelto questo titolo davanti alle terribili immagini dei camion dell’esercito che a Bergamo trasportavano i feretri delle vittime di Covid della prima ondata; ho pensato che la poesia, in un momento come questo dovesse trasmettere speranza e fiducia per l’avvenire perché ogni inferno ha un tempo solo ma poi la vita ricomincia sempre, la gioia, se le diamo spazio, riprende ad invadere le nostre giornate”.
Numerosi poi i premi vinti dall’autore da “Perle Poetiche” (contest promosso dalla Regione Siciliana) per la poesia “Farfalle”, al riconoscimento del comune di Milano che lo ha inserito tra i migliori poeti “milanesi”.
Il Pisa Book festival gli ha dedicato una serata di letture, lo stesso i ragazzi dell’Università di Amman in Giordania ed alcune poesie tradotte in arabo sono ora video su YouTube; Rai News 24 ha posto alcune poesie nel suo portale culturale e ne 2014 l’allora presidente Giorgio Napolitano ha inserito le sue opere nella biblioteca del Quirinale.
“I mie prossimi impegni – aggiunge Vergoni – saranno la stesura del mio primo romanzo e continuerò la promozione del libro. Attendo la riapertura delle scuole a settembre per tornare in mezzo agli studenti con i quali abbiamo organizzato dei veri e propri laboratori di scrittura. Tutto il mio scrivere è ovviamente anche un omaggio a Marotta, al nostro mare ed al nostro modo di viverlo. Ai racconti dei nonni che ascoltavo da bambino stimolando in me quella fantasia e gioia con cui ancora oggi compongo le mie parole. Se non fossi nato a Marotta e lì non avessi le mie radici, forse, ma molto probabilmente, non avrei scritto nulla”.