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A Mondolfo prende il via la disfida del Lancio del formaggio / Video

A Mondolfo prende il via la disfida del Lancio del formaggio / Video

di GIANCARLO ROSSI

MONDOLFO – Fra le discipline più antiche, riconosciute dal Coni dal 1998, come “Sport Tradizionale”, vi è il Lancio del Formaggio. Vi sono numerose testimonianze, che fanno risalire questa pratica sportiva, sin dal periodo Etrusco, prova ne è di un affresco nella tomba dell’Olimpiade di Tarquinia.

Anche presso gli antichi Romani, il lancio del formaggio (pecorino) era praticato quasi unicamente dalle classi meno abbienti. Nel periodo invernale, il far rotolare questi “attrezzi” era anche un modo per socializzare e trascorrere alcune ore insieme nelle strade di campagna. Tracce visibili del lancio del formaggio, le ritroviamo anche nel Medio Evo, che hanno poi tramandato questa pratica agli appassionati dei giorni nostri.

La maggior parte dei praticanti di oggi, sono anche giocatori di ruzzola, in quanto approfittano della breve pausa invernale per tenere allenati, braccia e mandibole. Può capitare (e succede ad ogni giocata) che una forma di pecorino possa rompersi e come potrete immaginare, è maggiore la felicità che il dispiacere in quanto, chi sta al seguito, porta con se, del bianchello o del verdicchio pronto ad abbinarsi alla “sventurata” forma che si è sgranata!!!

Nella Regione Marche, l’attività è maggiormente sviluppata nel fermano e nel pesarese, mentre nell’anconetano, in particolare a Castelplanio ad una strada è stato dato proprio il nome di “Via Gioco del Formaggio”.

Le pezzature delle forme, possono essere da 1, 3, 6, 9 e 20 chilogrammi. La particolarità delle forme, almeno per quelle più piccole, è caratterizzata dal battistrada non arrotondato come le ruzzole di legno pressato, ma da una differenza di altezza fra i due lati di almeno un centimetro, particolare che rende più complicata la percorrenza del lancio.

Ma per i più abili, è un orgoglio dimostrare la propria maestria nel fare un lancio lungo con una forma di formaggio così irregolare. Oltre la firma di pecorino, che gli avversari si devono obbligatoriamente scambiare ogni 2 lanci, è necessario uno spago od una fettuccia e l’immancabile cenere, alla quale gli atleti ricorrono per asciugare l’olio che inevitabilmente trasuda dal formaggio.

Nel pesarese, in particolare tra i Comuni di San Costanzo e Mondolfo, è situata la Strada dei Tufi appena dopo la nota Chiesa della “Madonna delle Grotte”, che si presta magnificamente al gioco del formaggio in quanto la zona è costituita da terreno sabbioso, sia sulla strada che a ridosso della stessa. Altra curiosità che sulle buche scavate nei “greti” della strada, a primavera nidifica il Gruccione, un uccello che torna sistematicamente in tale periodo per deporre le uova.

Da sabato 14 gennaio e nei giorni 15, 21 e 22 dello stesso mese, il Gruppo Ruzzola Mondolfo, con il patrocinio dello stesso Comune, organizza il 18° Torneo provinciale di Lancio del Formaggio con squadre di 4 giocatori ognuna. La manifestazione, ad eliminazione diretta, vedrà il suo epilogo il giorno 28 gennaio, data prevista per la finale.

Per uno spettatore è bello vedere giocare, ma soprattutto è simpatico ascoltare i chiacchiericci (critiche) di quelli che stanno a vedere. A sentirli, loro tutti professionisti e professori, che sanno alla perfezione, come va effettuato il lancio e il percorso che dovrebbe effettuare la forma. Anche di fronte a un tiro lungo, tranquilli che magari 20 o 30 anni fa, loro ne hanno fatto uno ancora più lungo di 10 o 20 metri! Che spettacolo. Ma anche dopo la contesa o la disfida, il bello è ritrovarsi dopo cena al circolo o al bar per commentare la gara da poco conclusa. Ma anche dopo, qualche immancabile polemica e qualche accenno di cagnara, il sanifico bicchiere di Verdicchio o di Bianchello, mette tutti d’accordo e consolida la sana amicizia!

QUI SOTTO due video:

 

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